Una donna di 46 anni, Caryl Menghetti, ha ucciso a coltellate il marito, di dieci anni più grande, Diego Rota, nella loro villetta in via Cascina Lombarda, a Martinengo, centro in provincia di Bergamo.
L’omicidio è avvenuto poco dopo le 23 di giovedì sera. Dalle prime informazioni, i carabinieri di Treviglio – intervenuti qualche minuto dopo -, sono ancora a lavoro per ricostruire i dettagli dell’accaduto. La donna intanto è stata fermata dai carabinieri di Treviglio. La coppia ha una figlia di 5 anni che era in casa, non è chiaro se stesse dormendo o fosse sveglia.
Giunti sul posto i militari – ricostruisce una nota della Compagnia di Treviglio – hanno accertato che una donna italiana di 46 anni si sarebbe resa responsabile, alcuni minuti prima, dell’omicidio del marito, un cittadino italiano 56enne, ferendolo mortalmente al corpo e alla gola con un coltello da cucina mentre l’uomo si trovava in camera da letto. L’arma del delitto è stata individuata e sequestrata. L’immobile è stato posto sotto sequestro.
Non sono emersi al momento elementi che possano ricondurre l’omicidio a pregressi episodi di
maltrattamenti in famiglia.
Secondo la prima ricostruzione non vi sarebbero state criticità nel rapporto di coppia e la donna nell’ultimo periodo aveva vissuto delle problematiche lavorative e personali che avevano inciso in modo
assai rilevante sul suo stato emotivo.
La figlia della coppia, di 5 anni, è stata affidata ai familiari su disposizione della Procura dei
Minori di Brescia.
Al termine delle attività d’indagine, coordinate dal pubblico ministero della Procura della
Repubblica di Bergamo, la donna è stata arrestata è tradotta presso la Casa Circondariale di Bergamo.
Sono in corso accertamenti sullo storia clinica della 46enne. Secondo quanto scrive Repubblica nel 2020 avrebbe subito un trattamento sanitario obbligatorio e poi un ricovero e – dalle prime informazioni – risulta anche che ieri mattina fosse stata accompagnata proprio dal marito all’ospedale di Treviglio e visitata nel reparto di Psichiatria, ma poi da qui dimessa con una terapia farmacologica.