15 Maggio 2025

Pregliasco a telecamere spente: “Le mascherine non servono a nulla. Sono un simbolo”

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Da sinistra Fabrizio Pregliasco e Claudio Borghi

“Le mascherine non servono a nulla. Sono solo un simbolo”. A pronunciare queste parole in una trasmissione, a telecamere spente, al deputato della Lega Claudio Borghi, sarebbe stato Fabrizio Pregliasco, uno dei tanti “esperti” onnipresenti in tv.

Il retroscena lo ha svelato lo stesso Borghi a Radio Radio in cui ha dissentito sull’obbligo di tenere in estate ancora la mascherina all’aperto. “Dovevamo farne a meno anche prima”, ha detto in riferimento alla valutazione del governo di anticipare lo stop all’obbligo. “Ero ospite in una trasmissione – racconta – e c’era uno di questi nostri famosi “virologi”, nello specifico c’era Fabrizio Pregliasco. A telecamere spente eravamo lì a chiacchierare e gli dico: ma scusi Pregliasco, lo sa benissimo anche lei che la mascherina all’aperto non serve assolutamente a nulla”.

“Eh sì, ma è un simbolo”, è stata la risposta di Pregliasco citato da Borghi. Un simbolo di cosa, non lo ha ancora spiegato. “Capite bene – commenta il parlamentare – che allora simbolo per farmi mettere la divisa da giovane balilla o da gioventù comunista… allora vado in un regime. Ma altrimenti mettermi il simbolo della dittatura sanitaria che non serve a niente, non va bene”.

E poi ancora: “Non esiste un singolo studio che dica che la mascherina all’aperto abbia un qualsiasi tipo di efficacia“, dice Borghi. Anzi, esistono alcune ricerche da cui è emerso che solo una persona su mille si sarebbe potuta infettare all’aperto.

In effetti che le mascherine non servano a nulla lo dicono gli stessi dati. Dal 7 ottobre 2020, quando fu introdotto l’obbligo anche all’aperto dall’allora premier Conte, i cosiddetti casi sono più che decuplicati. Come si spiega?

Si spiega così: che i casi sono stati gonfiati di proposito (sui decessi ne aveva già parlato Zaia: “I contagi sono falsati“). Come sostiene un ricorso di un team di legali guidati dall’avvocato Mauro Sandri davanti al tribunale di Roma (udienza lunedì 21 giugno), con allegato un corposo studio scientifico del prof. Stefano Scoglio, i tamponi Pcr sono inattendibili, ovvero con un’amplificazione eccessiva dei cicli è stato possibile scovare i famosi positivi asintomatici e tenere alto il numero dei cosiddetti contagi della seconda ondata.

Appare chiaro il pretesto di poter adottare ancora restrizioni e mandare il messaggio che solo l’imminente vaccinazione (sperimentale) di massa avrebbe potuto far terminare tutto. Cosa che in realtà non sta avvenendo, dal momento che i casi stanno ricominciando a crescere proprio dai vaccinati con doppia dose. (Leggi il caso inglese).

Sull’inutilità delle mascherine anche l’Oms a marzo 2020 aveva affermato che “Se non si hanno sintomi respiratori, come febbre, tosse o naso che cola, non è necessario indossare una mascherina chirurgica. Se usate da sole, le mascherine possono darti una falsa sensazione di protezione e possono anche essere una fonte di infezione se non usate correttamente”.

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