23 Gennaio 2025

Pazzesco in Romania, la Corte annulla elezioni per “interferenze russe”. “Un golpe”

Secondo documenti dei servizi segreti il leader nazionalista avrebbe ottenuto l'appoggio di Mosca e del social cinese di TikTok. Il Cremlino: "E' del tutto falso". Anche la Lasconi, rivale di Georgescu, definisce la decisione dei giudici "un attacco alla democrazia", mentre il principale candidato Ciolacu appoggia la decisione della Corte. Non era mai successo, ed è un precedente molto pericoloso

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Ha davvero dell’incredibile quello che è avvenuto in Romania. La Corte costituzionale del paese a tre giorni dal ballottaggio ha respinto la vittoria del candidato indipendente Calin Georgescu al primo turno di votazione tenutesi a novembre.

La Corte costituzionale della Romania ha annullato i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali nazionali dopo che il candidato indipendente Calin Georgescu ha ottenuto una sorprendente vittoria il mese scorso quando il vincitore, Georgescu, non era quasi nemmeno citato nei sondaggi. Una “rivolta” di popolo nelle urne quella che si è riversata contro l’establishment europeo e occidentale che volevano imporre i loro candidati filo Ue e pro-Nato. “Rivolta” ora soffocata in un “golpe” da parte dei giudici della Corte.

La decisione arriva in mezzo alle accuse secondo cui la Russia avrebbe “assistito” la campagna di Georgescu. Mosca le ha respinte come “assolutamente infondate”.
Georgescu, un nazionalista religioso, in più occasioni ha criticato sia la NATO che l’UE e ha criticato il ruolo della Romania nel conflitto Russia-Ucraina. Ha anche promesso di porre fine a tutta l’assistenza militare e politica a Kiev se eletto.

Durante il primo turno di votazione a novembre, Georgescu ha ottenuto il 22,94% dei consensi, battendo la candidata liberale di sinistra Elena Lasconi (la prediletta dalle èlite), che ha ricevuto il 19,18%. I due dovevano affrontarsi nel ballottaggio domenica 8 dicembre. E, come per ogni ballottaggio o doppio turno, i candidati partono da zero (poteva vincere anche Lasconi, ndr), sebbene Georgescu veniva dato nei sondaggi al 63%.

Tuttavia, venerdì, la corte costituzionale del paese ha emesso una sentenza che annulla “l’intero processo elettorale riguardante l’elezione del Presidente della Romania” e ha annunciato che l’intero processo elettorale verrà ripreso nella sua interezza in un secondo momento. Non era mai successo, ed è un precedente molto pericoloso.

Va tuttavia notato come anche Elena Lasconi, citata da G4media.ro, candidata alle presidenziali dell’USR, ha criticato aspramente la decisione del Corte, mentre Marcel Ciolacu, candidato del PSD, ha accolto con favore la decisione dei giudici. “Lo Stato rumeno ha calpestato la democrazia”, ha detto la rivale di Georgescu, favorita nei sondaggi di novembre.

La reazione di Georgescu: “Questo è un colpo di stato” (sottotitoli in italiano)

In precedenza, i media rumeni hanno riferito che i giudici della corte si erano riuniti per una riunione urgente per esaminare un gran numero di richieste di annullamento delle elezioni. Le richieste citavano documenti di intelligence recentemente declassificati dal Consiglio supremo di difesa, che sostenevano che c’erano irregolarità nel risultato di Georgescu.

I documenti – i media citano “in mano all’intelligence” – affermavano che la candidatura di Georgescu era stata promossa impropriamente online da “influencer pagati insieme a gruppi di estrema destra e persone con presunti legami con la criminalità organizzata”, che avrebbero influenzato la campagna di Georgescu su TikTok. Ad avviso dell’euntuturage del vincitore, e non solo, sulla decisione della corte ci sarebbe “la manina degli Usa, Nato e Bruxelles”, “arrivati ormai alla disperazione”.

I documenti suggerivano anche che la Russia potrebbe aver tentato di influenzare le elezioni, ma non accusavano direttamente Mosca di interferenza, anche se il messaggio era chiaro e forte.

Georgescu ha ripetutamente respinto le accuse di collusione straniera nella sua campagna, affermando che i suoi detrattori “non possono accettare che il popolo rumeno abbia finalmente detto ‘vogliamo indietro la nostra vita’”.

Il Cremlino ha anche negato le accuse di interferenza nelle elezioni. Puntando il dito contro Mosca, le autorità di Bucarest stanno “imitando la tendenza di base che esiste in Occidente a questo proposito”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov il mese scorso, riferendosi alle elezioni gradite all’establishment occidentale.

“Qualora il popolo dovesse scegliere diversamente da ciò che gradisce l’occidente le èlite faranno di tutto per ostacolare il processo democratico e la volontà popolare”, notano osservatori politici sui social.


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