SENIGALLIA (ANCONA) – Alessandro Zamboni, titolare di un bar a Senigallia è morto dissanguato a causa di un incidente col suo scooter. In un primo momento si era pensato a un’aggressione culminata in un omicidio.
Dopo le prime indagini dei Carabinieri e un primo esame medico legale, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l’accaduto. Zamboni avrebbe avuto un incidente in scooter nella notte, all’altezza della discoteca Megà, sulla Corinaldese.
La svolta nelle indagini verso le 11 di giovedi, quando i Carabinieri hanno trovato, sul posto dell’incidente, lo specchietto dello scooter, le scarpe del barista e altre tracce di sangue.
Incidente in cui, secondo quanto emerso, Alessandro Zamboni, 46 anni, sarebbe rimasto ferito cadendo con lo scooter procurandosi le ferite mortali al collo. All’arrivo del 118, chiamato forse da altri automobilisti, lui era cosciente e se ne era già andato dopo essere riuscito a rimettersi in strada con la moto.
Una volta sotto casa, probabilmente convinto di potercela fare da solo, non ha avuto più le forze ed è morto dissanguato, accasciato sul due ruote. Probabilmente se avesse atteso i soccorsi si sarebbe potuto salvare.
Alessandro Zamboni è stato trovato morto per strada stamani in via Smirne, a Senigallia, con la gola tagliata. Il corpo senza vita è stato notato all’alba da un fornaio che ha poi dato l’allarme. Si pensava che l’uomo, titolare di un bar nel rione Porto, sempre a Senigallia, fosse rimasto vittima di un’aggressione, invece da quanto è emerso dalle indagini si è trattato di un grave incidente, sul quale gli inquirenti vogliono comunque vederci chiaro.
L’uomo è stato rinvenuto cadavere accasciato sulla propria moto, parcheggiata sotto il portone di casa. Sul collo, profonde ferite che in un primo momento sembravano frutto di arma da taglio o il collo di una bottiglia rotta. L’uomo, 46enne, era titolare dell’Enoforum, un locale dei Portici Ercolani, in pieno centro a Senigallia.