Un gioielliere di 70 anni, Giancarlo Nocchia, è stato ammazzato nel suo negozio a seguito di una rapina. E’ successo nel pomeriggio in via dei Gracchi, a Roma, nel quartiere Prati.
L’uomo è stato rinvenuto a terra con la testa fracassata da un oggetto contundente e segni di violenza sul viso e sul corpo. Il corpo senza vita è stato rinvenuto dopo che alcuni negozianti vicini, allertati da un giovane che ha trovato sul marciapiede dei gioielli, si sono insospettiti e sono entrati nel locale di Nocchia, facendo la triste scoperta.
Da una prima ricostruzione sembra che i banditi abbiano svaligiato tutto. La gioielleria è stata messa a sotto sopra e le vetrine espositive erano svuotate dei preziosi. Sembra, ad avviso dei vicini, che non siano stati sparati colpi di pistola.
Non era la prima volta che i banditi prendesssero di mira il suo negozio di preziosi. Probabilmente, al rifiuto di essere rapinato per l’ennesima ha reagito e nella reazione ha scatenato la furia omicida dei killer. Lo hanno prima massacrato di botte e poi con un oggetto pesante gli hanno procurato profonde ferite alla testa. Da ciò che si apprende a commettere la rapina non sarebbe stato un solo uomo ma più persone. Forse due o tre.
Non è dato sapere se i banditi fossero entrati a viso scoperto o meno. In ogni caso le forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia) starebbero già acquisendo le registrazioni delle telecamere di video sorveglianza dal negozio di Nocchia, dalla Bnl, banca di fronte al laboratorio, in tutta le strade nella zona e delle principali arterie di Prati, il quartiere giudiziario della Capitale che è zeppo di telecamere. Non è da escludere che i banditi siano fuggiti a bordo di una moto per evitare il caotico traffico di Roma e guadagnare tempo.
Roma è blindata. In tutta la Capitale è caccia aperta ai killer. Posti di blocco sono stati ordinati per tutto il Gra e su molte strade che portano fuori la Capitale a tutte le latitudini. Gli investigatori, insieme alla Scientifica, giunti subito sul posto, hanno circoscritto l’area e cominciato a fare i rilievi e a procedere con gli interrogatori dei vicini di Nocchia.
“Quando sono entrato nel suo negozio era sdraiato a terra dietro al bancone”, racconta Giorgio, un amico di Giancarlo Nocchia, il primo a dare l’allarme dopo essere entrato nella gioielleria insieme ad altri due conoscenti della vittima. “Sono sconvolto”, dice ancora Giorgio, titolare di un bar vicino alla gioielleria. E” stato ucciso come un animale. Ci conoscevamo da 30 anni. Giancarlo era un amico di mio padre e mi ha visto crescere”.
“Giancarlo era molto attento, diffidente, mi meraviglia che abbia aperto a qualcuno. In passato aveva subito altre rapine: tre negli ultimi anni”. A parlare all’Ansa è Paolo, uno dei fratelli del gioielliere ucciso durante una rapina oggi pomeriggio a Roma. “L’ho visto l’ultima volta sabato – aggiunge Paolo, arrivato sul posto insieme ad altri parenti – sono sconvolto, non riesco a capire come sia possibile che l’abbiano ucciso così”.
Quello di Nocchia è un laboratorio artigianale che produce opere d’arte. Era stimato è ben voluto d tutti proprio per il suo attaccamento al lavoro e la sua professionalità. Sul suo sito si legge che Nocchia era un “uomo di cultura artistica. Attraverso anni di esperienze ha acquisito una profonda conoscenza tecnica delle proprietà dei metalli e della loro lavorazione, che gli consentono di dare ai suoi oggetti creati, una sensibilità plastica ed un meraviglioso equilibrio architettonico.competente nel mondo delle pietre preziose”. E’ morto così, Giancarlo Nocchia, dopo l’ennesima rapina a opera di banditi senza scrupoli.