VERCELLI – Si è impiccato, nel giardino di casa sua, un educatore polacco di 52 anni coinvolto nell’inchiesta per i maltrattamenti nei confronti di anziani e disabili ospiti della casa di cura La Consolata di Borgo D’Ale, in provincia di Vercelli. L’uomo si chiamava Wlodzimierz Wieslaw Winkler.
Lo scorso 8 settembre Winkler, che aveva scelto il rito abbreviato, era stato condannato a 4 anni e 6 mesi, tra le pene più severe inflitte ai 18 imputati. “Sono stato dipinto come un mostro, ma non sono così”, avrebbe detto ad un amico poche ore prima di farla finita.
Il blitz che portò all’arresto di 18 persone, avvenne agli inizi di febbraio di quest’anno dopo circa sei mesi di indagini svolte con intercettazioni ambientali e le riprese di telecamere nascoste. Secondo l’accusa nella casa di cura che ospitava anziani e malati di mente, i pazienti sarebbero stati maltrattati, presi a schiaffi e calci, strattonati peri capelli, picchiati con manici di scopa e chiavi subendo umiliazioni di ogni genere.
Le accuse formulate e accolte dal gup erano a vario titolo, maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni personali, violenza privata e abbandono di incapace. Winkler, classe 1964, era residente a Cigliano, piccolo centro in provincia di Vercelli.