Un violento terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito nella notte le coste del mar Egeo, al confine tra Grecia e Turchia. Secondo l’istituto geologico statunitense (Usgs) il sisma è stato registrato alle 01:31 di venerdì 21 luglio (mezzanotte e mezza in Italia).
L’epicentro è stato localizzato a circa 13 chilometri da Kos (Grecia) e a dieci da Bodrum (Turchia). Sisma avvertito anche ad Atene, a meno di 300 chilometri e in molte atre città della Turchia.
Secondo i rilevamenti effettuati dall’Usgs, il sisma ha avuto la rottura della faglia a 10 chilometri di profondità. Il terremoto ha causato ingenti danni, vittime e feriti. Due i morti a Kos e circa 200 feriti, di cui almeno una decina definiti gravissimi.
A seguito dell’evento sismico, avvenuto in mare, si è generato uno tsunami di circa un metro. L’acqua è arrivata sulle strade. Tra le ore precedenti e quelle successive all’evento più potente, si sono registrate scosse di minore intensità, tra le magnitudo 4.0 e 4,7 della scala Richter.
Il sisma è stato avvertito anche in Turchia, in particolare a Marmaris e le zone limitrofe di Alicarnasso e Knidos, sia nella regione di Mugla che nelle principali località turistiche della zona.
Il terremoto ha causato gravi danni agli edifici. Crollato il Santuario della Chiesa Metropolitana a San Nicholas e una Moschea.
Alle 20:09 ora greca (un’ora prima in Italia) c’è stata una replica di magnitudo 5.0 nella stessa area. Secondo l’istituto geologico americano la scossa si è verificata a 5 chilometri da Kos, duramente colpita nell’evento principale di M. 6.7.