Ha superato ogni aspettiva l’affermazione del Movimento 5 Stelle nei ballottaggi per le elezioni comunali. Virginia Raggi conquista Roma e diventa il primo sindaco donna della capitale, mentre Chiara Appendino si afferma a Torino superando Piero Fassino. Sembra inutile dare pure le cifre quando l’affluenza è in fortissimo calo, ma soprattutto perché il ballottaggio è un’altra elezione dove le percentuali del primo turno vengono “ribaltate” clamorosamente.
I grillini su 20 ballottaggi nei comuni sopra i 15mila abitanti ne vincono 19. Le urne mostrano una sconfitta dei candidati Pd con l’eccezione di Bologna dove Merola è pronto a diventare il primo cittadino della città. La vittoria dei pentastellati era nell’aria già 15 giorni fa.
Premio di consolazione per Renzi a Milano, dove il suo candidato Beppe Sala scavalca Stefano Parisi sostenuto da Berlusconi e Salvini in una coalizione che sembra aver perso smalto dopo gli anni d’oro del Pdl.
Il M5S dopo aver conquistato Roma ora guarda a Palazzo Chigi: “Siamo pronti a governare” il paese, dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Se anche Forza Italia e la Lega puntano ad attribuire un valore nazionale alle elezioni amministrative con Mara Carfagna (portavoce dei deputati azzurri) che parla di “fallimento del renzismo” e Matteo Salvini che dice che gli italiani “non credono più a Renzi”, i Democratici invece scelgono ovviamente la cautela: “A Roma – dice Ettore Rosato dopo la chiusura delle urne – pagano il disincanto degli elettori Pd”.
E poi assicura che il governo sarà vicino alla neosindaca, perché la priorità è il buongoverno della città. Ma il risultato, viene evidenziato in più occasioni dal capogruppo Pd, “non deve avere ricadute sul governo”.
Napoli è appannaggio di Luigi de Magistris che viene riconfermato con il sostegno di liste civiche. “Ho vinto solo contro tutti”, ha detto l’ex pm.