Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale.
Subito dopo, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, si è recato dai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati per comunicare il provvedimento di scioglimento delle Camere.
Il Consiglio dei ministri a seguito dello scioglimento delle Camere ha poi approvato il decreto di indizione della data delle elezioni fissate per il 4 marzo 2018. Il presidente del Consiglio Gentiloni porterà ora il decreto al Colle per la controfirma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La campagna elettorale entra così nel vivo.
La Sinistra non ce l’ha fatta a portare a casa lo “Ius Soli”, naufragato in Senato per mancanza del numero legale. Lo stesso premier nella sua ultima conferenza stampa, sul punto ha risposto che “ero favorevole, ma i numeri non c’erano” per il varo della norma tanto cara a tutta la Sinistra e a parte del Pd. Centrodestra, Lega e M5S erano contrari.
I movimenti di sinistra che avevano a cuore la legge della “cittadinanza facile”, com’era stata battezzata, si erano appellati al capo dello Stato per un rinvio di due settimane per lo scioglimento delle camere. Ciò al fine di ritentare un nuovo voto e approvarla, ma il Colle ha evidentemente ritenuto proseguire sulla strada di elezioni a marzo.