Papa Francesco è da stamane a Genova. Il pontefice ha incontrato gli operai allo stabilimento Ilva di Cornigliano. Ad accogliere il Papa al suo arrivo in aeroporto c’erano il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, il prefetto Fiamma Spena, il sindaco Marco Doria, il presidente della Regione Giovanni Toti e il presidente dell’aeroporto Marco Arato. Circa 3.500 lavoratori dell’industria genovese hanno accolto papa Francesco nel capannone 11 dello stabilimento genovese.
“Quando l’economia passa nelle mani degli speculatori – ha detto il Papa parlando all’Ilva – tutto si rovina, l’economia perde il volto e i volti e una economia senza volti è astratta. Dietro delle decisioni dello speculatore non ci sono persone. Diventa un’economia senza volto e quindi un’economia spietata”, sottolineando che “bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori”.
“L’obiettivo non è un reddito per tutti ma un lavoro per tutti. Senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti”, ha osservato, aggiungendo che “senza lavoro si può sopravvivere ma per vivere occorre il lavoro”.
“La situazione del lavoro è seria e grave: continua a colpire i giovani impediti di fare un progetto di vita, e gli adulti che hanno famiglia e impegni da onorare”, ha detto l’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco nel saluto al Papa giunto all’Ilva per l’incontro con il mondo del lavoro.
“Il luogo che abbiamo scelto, e che è stato subito messo a disposizione, è emblematico del problema”, ha detto aggiungendo che l’impegno pastorale della Chiesa “ha sempre cercato di contribuire alla salvaguardia del tessuto portuale, industriale, la rete delle piccole e medie imprese, oltre che la preservazione dei centri direzionali esistenti”.