Francesca Barracciu, sottosegretaria alla Cultura del governo Renzi, si è dimessa dall”incarico. La decisione è maturata in seguito al rinvio a giudizio nell’ambito dei presunti rimborsi dei gruppi ai tempi della legislatura in consiglio regionale della Sardegna.
Il Gup di Cagliari Lucia Perra, ha chiesto che Francesca Barracciu venisse processata perché accusata di peculato aggravato nell’ambito dell’inchiesta sul presunto uso illecito dei fondi dei Gruppi del Consiglio regionale della Sardegna.
Il processo comincerà il 2 febbraio 2016. Il pm Marco Cocco le contesta spese per 81 mila euro, spese che la Barracciu aveva giustificato come rimborsi spesa chilometrici per i viaggi nell’isola effettuati con la sua auto.
“Ritengo doveroso dimettermi – ha detto Francesca Barracciu – ed avere tutta la libertà e l’autonomia necessarie in questa battaglia dalla quale sono certa uscirò a testa alta”.
“La notizia del rinvio a giudizio – dice la Barracciu in una nota – mi colpisce ed amareggia, sia dal punto di vista personale, sia da quello dell’impegno e del lavoro che ho profuso in questi anni di politica ed amministrazione e che ho continuato a mantenere anche al governo. Con una dedizione assoluta all’incarico che mi è stato affidato e che riguarda il bene forse più prezioso del nostro Paese: la valorizzazione della sua bellezza, della sua cultura, della sua storia”.
“Sono fiduciosa nel percorso della Giustizia – aggiunge – e affronterò il processo con determinazione e serenità, nella certezza di essere totalmente innocente. Voglio, inoltre, con lo spirito di responsabilità che da sempre mi accompagna, evitare che strumentalizzazioni politiche e mediatiche coinvolgano l’attività del Governo e il fondamentale processo di riforma e di cambiamento che sta portando avanti per il bene del Paese”.
“Per questo – conclude Francesca Barracciu – ritengo doveroso dimettermi dall’incarico di sottosegretario ed avere tutta la libertà e l’autonomia necessarie in questa battaglia dalla quale sono certa uscirò a testa alta. Ringrazio il Presidente del Consiglio e il Ministro per l’opportunità che mi è stata offerta e le persone e le strutture che con me hanno collaborato e nelle quali ho sempre riscontrato tanta passione e generosità”.
La Barracciu in seguito al suo coinvolgimento nella rimborsopoli sarda vinse le primarie del centrosinistra per la candidatura alla presidenza della regione ma poi rinunciò alla corsa proprio per il suo coinvolgimento nell’inchiesta.
Il premier Renzi la nominò poi sottosegretario ai Beni culturali. Incarico che poi suscitò mille polemiche legate ai cosiddetti sottosegretari inquisiti, in particolare quando scoppiò lo scandalo Oragate in cui fu costretto a dimettersi (senza avere avvisi di garanzia) il senatore Antonio Gentile, sottosegretario ai Trasporti nominato 48 ore prima.