17 Gennaio 2025

L’Iran rilascia Cecilia Sala. Reporter già in Italia, ‘colpaccio’ della premier Meloni

Centrato l'obiettivo del governo. Si attende adesso la liberazione dell'ingegnere iraniano Abedini, in carcere a Milano, dopo il suo arresto su mandato degli Usa. Dopo l'incontro tra la presidente e Trump in Florida, Teheran ha subìto forti pressioni. Il rilascio della giornalista è al centro di uno scambio 'diplomatico' con l'accademico accusato da Washington di "terrorismo". Accusa sempre negata dall'indagato

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Cecilia Sala

La giornalista Cecilia Sala è stata rilasciata dall’Iran. La reporter, arrestata lo scorso 19 dicembre a Teheran, è rientrata in Italia con un aereo della presidenza del Consiglio, atterrato nel pomeriggio a Ciampino.

A dare la notizia del rilascio e del rientro è stato Palazzo Chigi in una nota di stamane: “È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l’aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa”.

Nel pomeriggio, appunto, l’aereo è atterrato all’aeroporto di Roma – Ciampino, dove ad attenderla c’erano la premier Meloni e il ministro degli Esteri Tajani. A prendere la Sala a Teheran Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise – Servizi segreti).

La liberazione della Sala avviane pochi giorni dopo che la premier Giorgia Meloni era volata in gran fretta in Florida per un incontro di poche ore con il presidente eletto degli Usa Donald Trump, organizzato d’intesa con il magnate americano Elon Musk. Pochi dettagli ma obiettivo centrato. Evidentemente la presidente del Consiglio si era mostrata molto convincente con Trump che è riuscito ad esercitare le giuste pressioni per fare un “favore politico” al suo alleato italiano. Il New York Times aveva riportato indiscrezioni sulla “aggressività” e massimo interesse della leader di Fdi per la liberazione della Sala.

Nonostante le smentite, sullo sfondo del caso c’è uno “scambio” di detenuti, ossia la Sala con l’ingegnere iraniano Mohamed Abedini Najafabadi, arrestato a Milano Malpensa il 16 dicembre scorso con l’accusa di essere un presunto terrorista, in attesa di estradizione negli Stati Uniti, che aveva richiesto il mandato di cattura.

I giudici milanesi l’altro giorno hanno negato gli arresti domiciliari ad Abedini per un presunto “pericolo di fuga”, provvedimento tuttavia “non vincolante”. Nel massimo riserbo politico-diplomatico e giudiziario, non si esclude che l’ingegnere venga liberato nei prossimi giorni o nelle prossime ore. Il governo americano (Trump si insedia ufficialmente il 20 gennaio) potrebbe revocare la richiesta di estradizione così da facilitare la scarcerazione e il rimpatrio dell’accademico di Teheran, dopo un eventuale intervento del ministro della Giustizia italiano e di altri poteri sui giudici milanesi.

Ad ogni modo il rilascio della Sala è un chiaro successo politico della presidente Giorgia Meloni che per “zittire” gli avversari della sinistra, è riuscita, in tempi record, a riportare a casa la connazionale. Infatti, gli oppositori non hanno potuto negare il successo di Meloni dell’operazione politica e diplomatica. Congratulazioni sono state rivolte al presidente del Consiglio anche dal capo dello Stato.

Iran: “Sempre protetto i diritti dei reporter stranieri”
“La politica del Ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico (dell’Iran) è sempre stata basata sull’accoglienza dei viaggi e delle attività legali dei giornalisti internazionali, sull’aumento della presenza dei media stranieri nel Paese e sulla protezione dei loro diritti legali e questo approccio viene seguito seriamente anche nel quattordicesimo governo” (guidato dal presidente Masoud Pezeshkian). Lo si legge in un comunicato del ministero della Cultura iraniano, riportato da Irna, riguardo all’arresto di Cecilia Sala. Il comunicato ribadisce che l’ambasciata italiana a Teheran è stata informata dell’arresto della giornalista e durante la detenzione è stata prevista la possibilità di accesso consolare e di contatti telefonici con la sua famiglia.

Il legale di Abedini: “Molto contento del ritorno di Sala”
“Ho saputo del comunicato rilasciato e sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala”. Così l’avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano bloccato in Italia lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti.


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