Secondo rapporti palestinesi, ripresi da Ynet, “veicoli blindati delle Idf hanno attraversato la recinzione di confine nell’area di Kerem Shalom e stanno avanzando nei quartieri a est della periferia di Rafah”.
Secondo le stesse fonti ci sono “spari di carri armati e bombardamenti di artiglieria di tanto in tanto nella zona”. L’Idf ha confermato di aver preso il controllo del valico di Rafah sul lato di Gaza.
Secondo quanto riferisce Al Jazeera, tre persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano contro una casa appartenente alla famiglia al-Darbi a ovest della città di Rafah, e le tre vittime si aggiungono alle almeno altre 12 persone che sono state uccise in vari attacchi su Rafah stanotte “mentre l’esercito israeliano intensifica il bombardamento della città nel sud di Gaza”.
Israele ha negato alle Nazioni Unite l’accesso al valico di Rafah nella Striscia di Gaza: lo ha reso noto un portavoce dell’Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). “Al momento non abbiamo alcuna presenza fisica al valico di Rafah perché il Cogat (l’ente israeliano di governo dei Territori palestinesi, ndr) ci ha rifiutato l’accesso a quest’area”, che è il principale punto di passaggio per gli aiuti umanitari, ha affermato Jens Laerke nel corso di una conferenza stampa a Ginevra.
Ad assumere il controllo questa mattina del lato di Gaza del valico di Rafah sono state le forze della 410/esima Brigata israeliana. Secondo i dati dell’Idf – riportati dai media – circa 20 miliziani armati sono stati uccisi e i soldati hanno localizzato tre “significativi” imbocchi di tunnel.
L’Egitto ha interrotto l’operatività del terminal al valico di Rafah anche dal lato egiziano. Una fonte della sicurezza della Rafah egiziana ha rivelato che il traffico al valico oggi è stato completamente bloccato in entrambe le direzioni “finché le forze israeliane non lo lasceranno”, sottolineando che il varco ha sempre funzionato dal 12 ottobre per l’invio di aiuti e squadre di soccorso medico e l’ingresso in Egitto di feriti con accompagnatori, stranieri e persone con doppia nazionalità.
Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha confermato che il flusso degli aiuti verso la Striscia di Gaza è stato completamente interrotto, sia dal valico di Rafah che da Kerem Shalom. “Ci aspettiamo di sapere nei prossimi giorni come gli aiuti entreranno nella Striscia di Gaza alla luce dell’occupazione israeliana”.