La gelosia di un partner verso l’altro può produrre serie conseguenze psicologiche oltre al disagio di coppia. Soprattutto viene configurato come un reato alla stregua del maltrattamento. E’ così la “gelosia morbosa” connotata da “insistente contestazione di tradimenti inesistenti, ispezione costante del telefono del partner,
reiterate richieste di test del dna sui figli” configura il reato di maltrattamenti che punisce la “vessazione psicologica” esercitata in questo modo. Lo sottolinea la Cassazione riaprendo il processo ad un marito siciliano “ultrageloso”. Ma deve essere rivalutata anche la veridicità delle accuse rivoltegli dalla moglie.
Non sono pochi i casi in Italia, dove la gelosia estrema induce mariti e mogli ad avere retropensieri ossessivi che talvolta soffocano il rapporto per la spasmodica ingerenza nella vita dell’altro/a. Il desiderio del possesso della vita dell’altra e ogni forma di limitazione dei movimenti e delle libertà individuali.
COSA FARE PER EVITARE GUAI (E DISGAZIE)
Comportamenti che la Suprema Corte di Cassazione oggi chiarisce che si configurano come “reati da maltrattamenti”. La prima cosa da fare in presenza di un partner ultra geloso/a è essere sempre franchi e schietti. La fiducia reciproca è essenziale in un rapporto di coppia. Cercare di essere fedeli (il tradimento è brutto per chiunque lo subisce). Non litigare per banalità. Come i medicinali, le liti sono da tenere sempre fuori dalla portata dei bambini…
Spesso ciò che uno pensa dell’altra/o è frutto di un “film” realizzato nella propria mente. Basta seguire o spiare la moglie (o il marito), non leggere i messaggini e soprattutto stare alla larga dai Social, poiché una foto postata da lei o da lui non necessariamente significa che si è in cerca di una relazione extra. Magari è solo vanità. In casi maniacali di un coniuge che sta incollato/a davanti a Facebook consigliate di staccare per un periodo. Se ci si cancella si può tornare senza traumi. Se si hanno sospetti fondati di tradimento mai usare la violenza, ma prima parlarsi e poi nel caso affidarsi al proprio avvocato. Non muore il mondo per una donna o un uomo.
Evitare di pedinare il proprio partner men che meno assoldare un investigatore privato se si sospettano relazioni extra. E’ giusto è sacrosanto sapere cosa fa il proprio partner, ma con condivisione e fiducia, senza mai invadere la sua vita al punto da mandarla/o dallo psichiatra.
Da che mondo e mondo la gelosia ha fatto disastri. Essere un po’ (un po’) gelosi non guasta, ma guai a scambiarla per l’elemento fondante del matrimonio come si usa dire: “Se è geloso/a vuol dire che ci tiene e ti vuole bene”. Non sempre è così. Quando si è morbosamente gelosi (sia da una parte che dall’altra) non resta che parlare con il proprio medico che guiderà lui o lei fuori da quella che risulta essere spesso una vera patologia possessiva.